Se pur denunciando fatti gravi, trovo che nel servizio di Report sui vaccini, si annidi l'intento di far credere che i danni prodotti da quei sieri siano un fatto temporalmente circoscritto e ormai in un certo senso passato.
Che vi siano stati dei morti o dei danneggiati a poca distanza dall'inoculazione, per quanto drammatico, resta un fatto con un suo grado di accettabilità. Il vero maleficio di quei "vaccini" risiede invece nella loro azione di produrre morte A DISTANZA DI TEMPO, DI MOLTO TEMPO, FORSE PER SEMPRE. Nelle ultime settimane ad esempio il numero dei morti improvvisi giovanissimi e dei turbo-tumori è aumentato in maniera vertiginosa, a distanza di quasi tre anni dall'inoculazione.
La gente purtroppo ha la memoria corta, o meglio una memoria "adattativa", e i media sanno come avvantaggiarsene, rimodellandola a loro piacimento. Anche Report vi concorre. Un buon giornalismo oggi dovrebbe avere il coraggio di far luce su tutti i più inviolabili tabù che ancora gravitano intorno al tema "vaccini anti-covid", incluso il tabù più innominabile, cioè la presenza di grafene, che certamente lega i danni interni all'azione dall'esterno attraverso i campi elettromagnetici del 5G. Quelle inoculazioni hanno reso l'organismo umano il peggior nemico di se stesso, sabotandolo nel profondo e mettendolo nella condizione di produrre esso stesso, in qualsiasi momento, l'"istruzione fatale". Finchè i giornalisti non indagheranno su questo, resteranno servi della menzogna e parte del grande piano di morte in corso di attuazione.